Plastica, angeli o demoni?

La plastica è così cattiva come si dice? Martin Munkebo, esperto di materie plastiche, esprime la sua opinione: Penso che sia un santo perché è un materiale fantastico", dice Martin Munkebo. Martin è in piedi sul pavimento della sua fabbrica di stampaggio a Struer, nella parte centrale dello Jutland, in Danimarca, circondato da enormi macchine che ogni pochi secondi producono una sedia, il frontale di un sistema hi-fi, un pozzo di ventilazione e un grande pezzo per un gioco KOMPAN.

Tutti hanno un fattore comune: la plastica riciclata. È opinione comune che esistano sette tipi di plastica di base, ma Martin sostiene che il numero esplode in migliaia quando si tratta del processo di produzione, soprattutto quando il post-consumo è la parte principale del mix. Ciascuna plastica svolge un ruolo diverso: il vassoio nero che contiene il manzo macinato, la bottiglia con il succo d'arancia biologico, il barattolo di pesce al curry sono diversi come il carbone, la matita e i diamanti.

Martin, stampatore di pannelli per parchi giochi sostenibili per KOMPAN.

I KOMPAN BLOQX™ rappresentano una delle modanature più complesse. Si tratta di un'operazione estremamente precisa che diventa tanto più difficile quanto più grande è l'articolo. Una quantità precisa di pellet deve riempire lo stampo e formarsi sotto 2.500 tonnellate di pressione affinché il BLOQX emerga, di colore uniforme e con bordi perfettamente puliti. Secondo Martin, la cattiva fama della plastica è storica e all'inizio è stata giustamente etichettata come peccatrice. La plastica dei primi tempi era fragile e destinata a usi per i quali non era adatta, come gli occhiali. Era vista come un sostituto economico piuttosto che come un'alternativa di qualità al legno o al metallo e aveva una pessima reputazione per la sua scarsa compatibilità ambientale. Oggi, invece, è uno dei materiali più versatili, con il vantaggio di essere riciclabile al termine di una lunga vita.

I pannelli BLOQX™ sono realizzati con il 75% di rifiuti oceanici.